giovedì 31 luglio 2008

(Tn) resti di Kaiserschützen sotto la neve del Piz Giumela

Troverà sepoltura nel cimitero di San Rocco il piede ritrovato ieri mattina sul Piz Giumela. Ad accogliere il resto umano restituito dai ghiacci sarà la tomba centrale che accoglie uno dei tre Kaiserschützen cui, al momento del ritrovamento nel 2004, mancavano parecchie parti del corpo.
Un nuovo ritrovamento che, nell'anno che celebra i novant'anni dalla fine della Grande Guerra, riporta l'attenzione sui tragici fatti che nel settembre del 1918 videro Alpini e Kaiserschützen fronteggiarsi nella battaglia più alta della storia. Uno scarpone militare e al suo interno un piede. Nulla più. A procedere al recupero del reperto sono stati ieri mattina due responsabili del Museo della Guerra Bianca di Peio Paese: una volta giunti sul posto, nei pressi del luogo dove vennero ritrovati i corpi dei tre Kaiserschützen, hanno potuto rendersi conto che si trattava di una scarpa austriaca. Ancorato al ghiaccio vi era il piede, che tuttavia, dopo lo scavo della zona circostante, si è dimostrato non essere collegato ad altre parti del corpo. Così, dopo aver informato i carabinieri, il reperto è stato trasportato a valle e custodito nella cappella mortuaria del cimitero di Peio, in attesa dell'autorizzazione alla sepoltura. «Il piede è stato ritrovato sul Piz Giumela a quota 3.520 - spiega Maurizio Vicenzi, direttore del Museo di Peio - cinque metri più in alto rispetto a dove vennero scoperti i corpi dei tre Kaiserschützen. La scarpa e il piede, tagliato all'altezza della caviglia, si trovavano con ogni probabilità nel punto in cui esplose la granata che uccise i tre soldati sepolti a San Rocco».
I fatti sono quelli del 3 settembre 1918, la data della seconda battaglia per il San Matteo, che nella prima battaglia, il 13 agosto 1918, era stato conquistato dagli alpini. Il comando imperiale austroungarico decise di pianificare una controffensiva che scattò appunto il 3 settembre, quando la terza compagnia del battaglione d'assalto del primo reggimento Kaiserschützen passò all'attacco: un intenso bombardamento devastò le postazioni italiane, con la riconquista della cima da parte dei reparti imperiali. La segnalazione del nuovo ritrovamento era arrivata martedì pomeriggio intorno alle 15.30 da un escursionista di Edolo, Francesco Vaiarini, che si trovava a transitare sotto il Piz Giumela nell'escursione delle "Tredici cime". Dalla posizione della scarpa pareva che vi potessero essere anche altre parti di un corpo umano, ma così non è stato. Subito sono stati avvisati i carabinieri e il maresciallo della stazione di Peio Domenico Oliva, interpellando i responsabili del museo di Pejo, ha avuto la conferma che si trattava di una parte dei corpi già recuperati nel 2004

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