mercoledì 31 ottobre 2007

il sergente sotto la neve.. di Paolini

Forse il mio senso di estraniamento viene da tutto cio', ieri sera ho capito un po', ho capito che ci faceva un Sardo figlio di pescatori,negli Alpini, nel Don, nella Russia a 40 gradi sotto zero... Sono arrabbiata con te Papa', con te che non hai mai parlato, con te che ti sei chiuso in te stesso, con te che mi dicevi (mentre spolveravi il mio vestitino impolverato : non farmi litigare con tua madre..) Non farmi litigare, "sto cazzo" papa'...!! Papa' potevi dirci che hai provato tu, a diciannove anni, in mezzo agli alpini bergamaschi, che bestemmiavano e gridavano: mama, mama.. mentre morivano in mezzo alla neve....tu che sapevi solo dire ..." aggittoriu" Ieri sera ho visto il monologo di Paolini sulla Sette, e mi sono ricordata di te e dei tuoi silenzi, delle tue braccia in basso mentre cercavo il tuo calore.. Babbo, io non ti chiamo papa'. il papa' rimbocca le coperte e racchiude le braccia intorno ad una figlia, tu tacevi e ci guardavi, tu non mi hai mai abbracciato.. Sardo negli alpini a diciannove anni, in Russia..Potevi parlare babbo, sono incazzata con te, potevi dirmi che m'amavi ma non sapevi come come comunicare, tu che avevi il gelo nel cuore... Sardo figli di pescatori mandato in Russia, nella guerra di Mussolini, con le scarpe di cartone, tu che non avevi canti montanari da cantare, mentre gli altri avevano la montagna nel cuore.. in mezzo ai Bergamaschi, ai Veneti.. tu che avevi le nostre reti stese sull'acqua, i nostri gabbiani che richiamavano il tuo cognome, babbo potevi parlare.. Potevi proteggermi, potevi carezzare i miei capelli, anche se avevi il peso dei km percorsi nella neve, potevi dirmi il perche' del tuo silenzio... Ciao papa'.. potevi abbracciarmi... ---(Rosa di Turi)