venerdì 13 giugno 2008

(Na) Bertolaso presenta la sua squadra

"Comune e Regione incapaci di fare la differenziata" «La raccolta differenziata in città, con l´aiuto dei volontari della Protezione civile, partirà a metà luglio». Il giorno dopo l´annuncio dato dal presidente Berlusconi circa i mille volontari che batteranno le strade di Napoli per la raccolta porta a porta, il dirigente generale della Protezione civile per il volontariato, Agostino Miozzo, spiega come sta mettendo a punto l´organizzazione che porterà a Napoli operatori da tutta Italia. «Stiamo trattando questa dei rifiuti come un´emergenza di protezione civile, alla stregua di un terremoto o di un´alluvione. Proprio come in caso di calamità naturale, abbiamo convocato le associazioni nazionali di volontariato ed ora stiamo organizzando il loro intervento». Di qui a poche settimane tra i 500 ed i 1.000 volontari giungeranno a Napoli «per affiancare - spiega Miozzo - gli operatori che già è previsto si occupino della raccolta differenziata. La Protezione civile non s´inventa nulla, su questo fronte, sarà solo di supporto al piano del Comune. Che ha necessità di essere aiutato a far partire una macchina complessa. Un aiuto che verrà, appunto, dalla nostra struttura. Ma il piano resta quello del Comune, non c´è il tempo di progettarne uno nuovo. Siamo in emergenza e non possiamo immaginare altro». La Protezione civile non s´inventa nulla, ma vuole far mettere le ali al piano di palazzo San Giacomo. E ne ridefinisce il decollo e le tappe: se l´assessore Mola, appena due giorni fa, aveva annunciato che si partiva dai Colli Aminei, Miozzo afferma che «la differenziata partirà dalle zone più disagiate della città, da quei quartieri di periferia che in questi mesi sono in maggiore sofferenza». Saranno inizialmente interessati circa 200 mila napoletani (il 20 per cento della popolazione) residenti a Pianura e Chiaiano, a Scampia, Soccavo, Secondigliano e San Pietro a Patierno. «Intanto - aggiunge il dirigente della Protezione civile - stiamo procedendo alla mappatura aggiornata di tutte le utenze, quelle familiari e quelle commerciali, poi reperiremo il materiale necessario alla raccolta (dai sacchetti alle campane ai cassonetti, quando necessario) lo distribuiremo ed organizzeremo le squadre di volontari che, al fianco degli operatori del Comune, saranno impegnate nella raccolta». E persino nel trasferimento dei rifiuti differenziati ai punti di raccolta. «I tempi della raccolta vanno organizzati con precisione militare» afferma Miozzo. «Se una campana per il vetro non viene svuotata per tempo è naturale che attorno vengano poi depositati rifiuti di ogni genere». È quanto normalmente accade, «è quanto dobbiamo scongiurare che succeda ancora». E per verificare che la raccolta venga fatta nel modo giusto, per garantire che i sacchetti di differenziata non finiscano poi tutti sullo stesso camion, mischiando poi quanto è stato differenziato prima, vigileranno i militari. Anche loro di supporto agli operatori dell´Asia. I volontari batteranno i quartieri di periferia anche per «sensibilizzare le famiglie, per comunicare le modalità della raccolta differenziata. La comunicazione in questa fase iniziale sarà fondamentale, poi, a settembre, questo compito sarà affidato alle scuole. Perché l´educazione alla differenziata entri a far parte dell´ordinario». I volontari saranno a Napoli per una o due settimane ciascuno. Non guadagneranno neppure un centesimo. «E la Protezione civile, come avviene nelle situazioni di emergenza, si occuperà della loro sistemazione logistica. Troveremo ospitalità in strutture degli enti locali o dell´esercito. O, in mancanza d´altro, nelle tendopoli». L´emergenza è emergenza. E non si va troppo per il sottile. (13 giugno 2008) Bianca D

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