martedì 8 aprile 2008

(cnsas) La comunicazione con i mass media durante i soccorsi

Una full immersion di tre giorni per migliorare le tecniche di soccorso e di comunicazione con i mass media in caso di incidenti in montagna o in grotta. A Impruneta, in provincia di Firenze, da venerdì a domenica scorsa si sono dati appuntamento sessanta esperti del Soccorso Alpino e Speleologico provenienti da tutta Italia, tra cui Liguria e Piemonte, che hanno partecipato al corso nazionale promosso dal Cnsas. La primavera ormai iniziata, le temperature stagionali che si alzano e le giornate che si allungano. In questo periodo sono sempre più numerose le persone che scelgono di trascorrere il tempo libero a contatto con la natura. Gli sport che si possono praticare all’aria aperta sono tanti: trekking, alpinismo, speleologia, sci, torrentismo sono solo alcuni. Il rovescio della medaglia è l’esposizione, per chi vive la montagna, ad una maggiore percentuale di “rischio incidente” rispetto a coloro che praticano attività sportive indoor. Pensiamo ad esempio alle difficoltà di soccorso e alla pericolosità di fenomeni naturali quali valanghe, frane, scomparse in alta quota. In caso di dispersi o feriti, oltre al coordinamento delle operazioni di ricerca, si è fatto sempre più importante l’aspetto della comunicazione sia durante che dopo l’intervento. Come avviene la comunicazione interna tra i soccorritori? Chi informa delle operazioni di soccorso i mass media? Come rapportarsi ai familiari del ferito? Questi alcuni dei temi affrontati durante il seminario di Impruneta Durante la tre giorni di corso i volontari del Soccorso Alpino hanno appreso quanto la comunicazione sia importante per una migliore coordinazione delle operazioni di ricerca e la buona riuscita dell’intervento. “La macchina organizzativa si attiva non appena la centrale operativa del Soccorso Alpino riceve la richiesta di aiuto. Mentre una squadra di volontari, la più vicina al luogo dell’incidente si reca sul posto, altri prenderanno contatti con i familiari. Solo dopo l’addetto stampa del Soccorso diffonderà la notizia ai giornali, alle agenzie di stampa, alle radio e alle televisioni. Il suo compito sarà infatti quello di fornire aggiornamenti puntuali sull’andamento dell’operazione”, ha spiegato Luca Calzolari, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Emilia Romagna. Il corso di Impruneta è stato organizzato a poche settimane dall’intervento degli specialisti a Gravina di Puglia dove molti di loro hanno partecipato alle operazioni di recupero dei cadaveri di Ciccio e Tore e che hanno dovuto anche affrontare il problema della gestione delle notizie da fornire agli inviati delle maggio testate giornalistiche nazionali Per questo motivo al corso sono stati invitati anche due giornalisti: Giò Barbera del Secolo XIX e Gianpaolo Pannese dell’Informazione di Modena che hanno fornito ai corsisti alcuni consigli su come rapportarsi con i giornalisti in casi come quello di Gravina. Come evitare che la presenza del giornalista intralci le operazioni di soccorso, quali informazioni fornire per evitare di violare il Diritto alla privacy del ferito e\o dei familiari, capire le logiche della gestione di una notizia di una redazione giornalistica in modo da “sfruttare” la presenza sul campo di un giornalista per dare visibilità all’intera struttura. Il corso si è chiuso domenica 6 aprile alle 12:30. Prima dei saluti ogni corsista ha consegnato le risposte al questionario di valutazione sulle lezioni assistite. Inoltre è stato simulato un intervento di un disperso poi descritto in un articolo redatto da Barbera e Pannese che hanno acquisito notizie dall’addetto stampa sull’andamento delle operazioni di ricerca Secondo gli organizzatori il giudizio generale è stato nel complesso positivo. Il dato di fatto è che con questo seminario, il Soccorso Alpino ha posto le basi per migliorare la relazione comunicativa interna all’organizzazione, costruire un dialogo proficuo con i media, far conoscere alla società l’operato dell’intera organizzazione al pari di altre strutture che, istituzionali o di volontariato, operano al loro fianco nelle situazioni di emergenza (polizia, carabinieri, pronto soccorso, vigili del fuoco, protezione civile). ---(Francesca R.)

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