sabato 24 novembre 2007

(Afghanistan) Nuove truppe ... 'eroici, sforzi degli Alpini

di fronte alle carenze di truppe e mezzi (soprattutto aerei e elicotteri) le disponibilità dei singoli paesi europei sono state tra il comico e il farsesco. Una vera presa per i fondelli è stata la risposta del ministro della difesa ucraino, che ha annunciato l’intenzione di Kiev di triplicare il contingente a Kabul. “Al momento abbiamo un medico militare ma intendiamo salire fino a tre, mandando un altro medico e un ufficiale”. La Slovacchia si è impegnata a “rinforzare” con altri 47 soldati gli 80 già schierati nella provincia meridionale di Oruzgan dove la Georgia manderà 200 militari mentre la Polonia, potrebbe addirittura ridurre drasticamente i suoi 1.200 soldati. “Sforzi eroici” anche in Europa Occidentale dove si mobilitano solo istruttori per addestrare gli afgani. La Spagna ne invierà 52, la Germania altri 140 in aggiunta ai 60 già presenti ma non potranno essere schierati nelle zone calde. Al sud andranno invece cinquanta cechi e altrettanti francesi mentre anche i ministri della difesa di Albania e Croazia hanno offerto contingenti simbolici. L’italiano A. Parisi ha invece raccomandato di “rafforzare il coordinamento tra le diverse organizzazioni e iniziative internazionali e il ruolo dell’Onu, affiancare all’intervento militare l’intervento civile, rendere conto dei risultato economico-sociali oltre che politico-militari”. L’impressione è la solita aria fritta italica perché in Afghanistan c’è una guerra da vincere ma il governo non autorizza l’impiego dei nostri 2.500 soldati nelle aree più calde benché l’Italia abbia il comando NATO del settore Ovest e a dicembre assumerà anche la guida dell’area di Kabul. Le nostre forze armate sono impegnate in modo massiccio in Afghanistan. I militari del contingente sono circa 2.300, tra Kabul (oltre 1.000) ed Herat, nell’ovest del Paese. Tra poche settimane il comando della regione della capitale afghana sarà affidato all’Italia e questo comporterà un provvisorio aumento del numero dei soldati. Il Senior national representative, cioè l’ufficiale più alto in grado, è attualmente il generale di divisione Giorgio Battisti, che è inserito nel comando della missione Isaf della Nato. Il Regional Command Capital, attualmente affidato alla Francia, dal prossimo dicembre sarà italiano, per otto mesi. In questo periodo il contingente sarà rafforzato da circa 250 militari: gli alpini della Taurinense stanno raggiungendo proprio in queste ore Kabul. L’Italia gestisce inoltre il Prt (Gruppo di ricostruzione provinciale) di Herat, uno dei quattro in cui è divisa la regione. Il generale Fausto Macor, inoltre, è il comandante dell’Isaf per l’intero settore ovest. Sia a Kabul sia ad Herat è presente anche una componente aerea.

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