venerdì 25 luglio 2008

(Vi) Accordo con Tn per il patrimonio della Grande Guerra

I monti del Pasubio hanno fatto da sfondo giovedì mattina alla firma di un Accordo di Programma tra la Provincia di Vicenza e la Provincia Autonoma di Trento per il recupero, il restauro e la valorizzazione di beni del patrimonio storico della Prima Guerra Mondiale.
Tra qualche anno, precisamente nel 2018, si celebrerà il 100esimo anniversario dalla fine della Grande Guerra. L'obiettivo è di arrivarci non solo con la piena realizzazione di quel Progetto Grande Guerra che già ha portato a sistemazione tanti manufatti dei monti non solo vicentini, ma di andare oltre, proseguendo un cammino che il progetto iniziale, pure approfondito, non ha completato, per tutto ciò che di nuovo è stato messo in luce proprio dai lavori eseguiti.
La firma dell'Accordo è stata occasione per fare il punto sulla situazione. Per capire cosa è stato fatto e cosa si può ancora fare, perché i luoghi dove si è combattuta la più tragica delle guerre che la storia italiana ricordi possano continuare, con tutto ciò che conservano, a testimoniare l'atrocità e l'assurdità della guerra, e ad essere monito per le generazioni future.
Non mancava nessuno giovedì sul Pasubio. C'era il Vicepresidente della Provincia di Vicenza, attorniato dai tanti consiglieri provinciali che hanno raggiunto la vetta a piedi. C'era la Vicepresidente della Provincia di Trento Margherita Cogo. C'erano i Sindaci dei Comuni vicentini e trentini teatro delle battaglie: Andrea Cechellero per Posina, Fausto Dalla Riva per Valli del Pasubio, Geremia Gios per Vallarsa, Stefano Bisoffi per Trambuleno, Danilo Gerola per Terragnolo, Renato Bisoffi per l'Unione dei Comuni. C'erano le Comunità Montane vicentine, prime fra tutte la Spettabile Reggenza dei 7 Comuni con il Presidente Giancarlo Bortoli e la Leogra Timonchio con il Presidente Pietro Collareda. C'era la Regione Veneto, con il consigliere Giuseppe Berlato Sella e il dirigente Angelo Tabaro a rappresentare la Giunta. C'era l'onorevole Flavio Rodeghiero, colui che per averla strenuamente sostenuta ha dato il nome alla legge che nel 2001 ha finanziato gli interventi per il Progetto Grande Guerra. C'erano le Soprintendenze ai Beni Ambientali delle due province, fondamentali partner per l'attuazione degli interventi.
C'erano tutti i tecnici che hanno lavorato alla progettazione per il recupero dei manufatti. C'erano i rappresentanti delle associazioni di alpini. Tanti alpini, che stanno mettendo il loro tempo e il loro impegno a disposizione del Progetto Grande Guerra. Perché tanti loro fratelli, tanti loro conoscenti, tanti commilitoni su questi monti hanno perso la vita per difendere la libertà. E non c'è modo migliore per onorarli che far sì che continuino a raccontare la loro storia e a trasmettere il loro messaggio di pace. Il fronte della Prima Guerra Mondiale nella zona del Pasubio, sia di parte italiana che austroungarica, comprendeva un sistema unitario di opere che si snoda ora parte in territorio trentino e parte in territorio veneto. In particolare, il Progetto Grande Guerra prevede interventi nei campi di battaglia del Cosmagnon e delle Sette Croci, nel sistema difensivo dei Denti e Cima Palon, nella Galleria Ellison e nell'imponente Strada delle 52 Gallerie.
La spesa complessiva ammonta a 378mila euro, di cui 208mila euro per interventi ricadenti nel territorio della Provincia di Vicenza e 170mila euro per interventi ricadenti nel territorio della Provincia di Trento.
"Ci troviamo nel più grande museo all'aperto della Grande Guerra. Qui ci sono segni concreti, manufatti, trincee, gallerie, ma ci sono anche ricordi intangibili, atmosfere, sensazioni forti che si provano a calpestare un terreno dove i nostri nonni hanno combattuto. Questo terreno va conservato, queste atmosfere vanno difese, intervenendo con il rispetto che è dovuto ai luoghi sacri, ma con necessari lavori di restauro."
"Oggi -ha precisato Margherita Cogo- si rafforza un'alleanza tra due Province che già in passato hanno collaborato. La finalità è importante e la sinergia è indispensabile, per arrivare al centenario con un patrimonio in grado di rappresentare un momento didattico di forte impatto soprattutto per le giovani generazioni."I lavori da fare sono molti, hanno sottolineato i Sindaci per voce di Geremia Gios, e devono essere eseguiti con costanza e pazienza, quelle stesse virtù che hanno reso forti le comunità montane e di cui gli alpini continuano ad essere emblema. Per questo sarà anche grazie al loro impegno che tante opere verranno realizzate. Anche se rimane fondamentale l'apporto economico che potrebbe arrivare da enti superiori. Ad esempio dalla Regione Veneto, dallo Stato con il rimpinguamento della Legge Rodeghiero, dalla Comunità Europea. Angelo Tabaro della Regione Veneto ha parlato di "patrimonio dell'umanità" in riferimento a ciò che la Grande Guerra ha lasciato sul Pasubio, di materiale e di immateriale. Un patrimonio che, anche in vista del centenario, va riscoperto. Della stessa opinione Flavio Rodeghiero: "mentre sostenevo strenuamente questa legge - ha commentato l'onorevole- sentivo che le comunità vicentine avevano bisogno di un segnale forte in grado non tanto di ricucire le ferite inferte ai nostri monti, ma almeno di lenire il dolore." Questo segnale è arrivato e con lui i primi corposi finanziamenti, ma ancora tanto si può fare.

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