«E' all'ospedale militare del Celio a Roma, l'ho sentito sta bene. Forse dovrà essere operato alla mandibola perchè ha alcune schegge dentro, ma tutto sommato sta bene. Ora sono serena». Lo dice con il sorriso rilassato di chi ha patito mille preoccupazioni Adriana Bariani, mamma di Andrea, l'Alpino rimasto ferito insieme ad altri due nell'attacco suicida di sabato 24 novembre. Andrea Bariani, 26 anni, è di Ferrera di Varese, piccolo centro di qualche centinaio di abitanti vicino Luino. Da dieci anni la sua vita è legata all'esercito italiano così come quella del fratello Matteo che ora è accanto a lui a Roma e informa regolarmente mamma Adriana. «Sono stati giorni di angoscia questi soprattutto se penso che al posto del maresciallo Paladini poteva esserci Andrea - spiega non senza commozione nella voce - ma questa è la vita che i miei figli hanno scelto e io ho sempre rispettato le loro decisioni. In Afghanistan i nostri militari fanno davvero grandi cose e sono essenziali per la rinascita di quel paese martoriato dalla guerra». Sa bene anche quanto siano importanti militari italiani in quella zona del mondo e ne difende l'operato e sa bene cosa significa sussultare ad ogni notizia che arriva da quelle terre, lo stesso sussulto che ha provato quando i Carabinieri l'hanno chiamata per avvisarle che Andrea era rimasto ferito. Poi rivolge un pensiero alla famiglia del maresciallo Paladini:«Siamo molto vicini al dolore della famiglia - spiega - sappiamo bene il dolore che si portano dentro. Ma i nostri ragazzi sono lì per fare davvero qualcosa di buono. Speriamo che non siano, almeno, morti invano». Si torna su Andrea, giovanissimo eppure già in prima linea, caporalmaggiore del V Reggimento Alpini di Vipiteno, paracadutista. «La vita militare lo ha sempre affascinato sin da piccolo, come suo fratello Matteo di due anni più grande anche lui militare - racconta Adriana - arrivato in seconda liceo ha detto che voleva intraprendere la carriera militare ma non con l'accademia. Mi disse che voleva cominciare dalla gavetta, da zero. E così ha fatto».Ora Andrea è a Roma, in ospedale. Accanto a lui c'è il fratello Matteo ma presto potrebbe tornare a casa. «Gli hanno dato un mese di licenza che spero passerà qui a casa - conclude Adriana - giusto il tempo di riprendersi e poi ripartire di nuovo per l'Afghanistan dov'era di stanza da agosto». In paese c'è attesa per il suo rientro e nei due bar di Ferrera non si parla altro che di lui. Tra ricordi più o meno sicuri il sindaco Gabriele Morello parla per tutti:«Siamo orgogliosi di averlo come cittadino - dice - andrò a fargli visita personalmente appena rientrerà a Ferrera. Credo di interpretare con queste parole il pensiero di tutti i miei concittadini. Andrea è una persona della quale possiamo essere orgogliosi per l'importante ruolo di pace che svolge in Afghanistan a difesa di un popolo che ha bisogno di noi».
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